Volge al termine la Joint Action (JA) europea Perch (PartnERship to Contrast HPV), lanciata dalla Commissione europea a novembre 2022 con l’obiettivo di aumentare la copertura vaccinale per l'Hpv in Europa, ancora molto bassa, come previsto dal Piano europeo di lotta contro il cancro (Europe’s beating cancer plan). Il coordinamento della JA, che ha coinvolto 18 Paesi, è stato affidato all’Istituto superiore di sanità (Iss). L'iniziativa si inserisce anche nella strategia globale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’eliminazione del cancro cervicale, che prevede gli obiettivi 90-70-90: vaccinare il 90% delle ragazze entro i 15 anni, sottoporre al test di screening il 70% delle donne e garantire il trattamento al 90% dei casi individuati. In particolare, Perch si focalizza sul raggiungimento del primo obiettivo, cioè l’aumento della copertura vaccinale tra le ragazze e i ragazzi adolescenti.
Proponiamo un’intervista a Raffaella Bucciardini, Centro nazionale per la salute globale dell’Iss, che ci illustra gli obiettivi del progetto, i risultati raggiunti e le prospettive future.
1. Può raccontarci com’è nato il progetto Perch (PartnERship to Contrast Hpv )?
Il progetto Perch è una Joint Action (JA) europea, lanciata a novembre 2022 e che terminerà ad agosto 2025, nata con l’obiettivo di aumentare la copertura vaccinale anti-Hpv in Europa, soprattutto nelle aree in cui è molto bassa: una priorità sia per l'Italia sia per gli altri Paesi europei. A tal fine, 18 Paesi europei hanno deciso di unire le forze e, grazie all’esperienza maturata in numerosi progetti internazionali, il coordinamento della JA è stato affidato all’Iss.
2. Qual è l’obiettivo del progetto?
L’obiettivo generale di Perch è di contribuire al raggiungimento di una copertura vaccinale contro l’Hpvpari ad almeno il 90% tra ragazze e ragazzi entro i 15 anni di età, attraverso campagne di vaccinazione, al fine di ridurre i casi di cancro cervicale e di altri tumori associati all’Hpv (anali, vaginali, vulvari, del pene e orofaringei), come previsto dal Piano europeo di lotta contro il cancro (Europe’s beating cancer plan). Molti Paesi europei, infatti, sono ancora lontani dal raggiungimento di questa copertura vaccinale.
Gli obiettivi specifici della JA mirano a migliorare: le capacità di pianificazione e attuazione dei piani vaccinali da parte dei Paesi partecipanti, attraverso campagne di vaccinazione contro l'Hpv e la condivisione di esperienze e conoscenze; l’accesso ai dati attraverso un sistema di monitoraggio sullo stato della vaccinazione anti-Hpv e sui relativi screening; la conoscenza e la consapevolezza sull'Hpv e le malattie correlate attraverso la prevenzione in specifici gruppi target (ragazze e ragazzi adolescenti); le competenze degli operatori sanitari, che sono stati coinvolti in attività formative su diversi aspetti legati alla prevenzione e alla vaccinazione contro l’Hpv.
Il progetto Perch quindi, oltre che focalizzarsi sulla prevenzione primaria attraverso il monitoraggio dello stato di vaccinazione nei vari Paesi europei, intende valutare se e in che modo la prevenzione primaria sia legata a quella secondaria, cioè allo screening.
3. Può illustrarci le attività di Perch e il ruolo e la collaborazione tra i vari gruppi di lavoro?
Le attività del progetto sono state pianificate nell'arco di 34 mesi e distribuite in 7 pacchetti di lavoro (Work Package – WP) complementari e interconnessi:
WP 1 – Coordinamento e gestione della Joint Action
WP 2 – Comunicazione e disseminazione delle attività e dei risultati di Perch
WP 3 – Monitoraggio e valutazione dei progressi di Perch per il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti
WP 4 – Integrazione dei risultati di Perch nelle politiche nazionali e garanzia di sostenibilità
WP 5 – Monitoraggio delle coperture vaccinali anti-Hpv e dello screening nei contesti nazionali
WP 6 – Conoscenza e consapevolezza sulla prevenzione delle malattie correlate all’HPV in gruppi specifici
WP 7 – Pacchetti formativi per gli operatori sanitari nella comunicazione sulla vaccinazione anti-Hpv.
La partecipazione ai primi quattro WP è mandatoria per tutti i Paesi coinvolti, mentre quella relativa agli ultimi tre, più tematici, è su base volontaria. Per ogni WP è previsto un work package leader che supporta i gruppi di lavoro degli altri Paesi. L’Italia, che ha partecipato a tutti i WP, ha il ruolo di coordinare l’intera JA, guidando e monitorando le attività dei WP leader degli altri Paesi europei.
In qualità di coordinatrice della JA a livello europeo, ho seguito l’intero progetto, ma per l’Italia ho scelto di seguire più da vicino due ambiti strategici: il WP4, dedicato all’integrazione e sostenibilità dei risultati, e il WP6, centrato sulla promozione della consapevolezza sulla vaccinazione anti-Hpv tra gli adolescenti.
Nel WP7 la JA ha inoltre sviluppato pacchetti formativi destinati agli operatori sanitari per rafforzare le loro competenze nella comunicazione con cittadini, famiglie e adolescenti sul tema della vaccinazione anti-Hpv.
Inoltre, a supporto del WP4 è stato istituito il Gab – Governmental advisory board, un gruppo consultivo creato per facilitare il dialogo tra esperti della JA e decisori politici, e individuare azioni utili a garantire la sostenibilità delle attività anche oltre la fine del progetto.
4. Quali sono stati i punti di forza e le criticità del progetto?
Uno dei principali punti di forza delle JA è senza dubbio la possibilità di lavorare insieme a livello europeo, creando occasioni concrete di scambio di esperienze e buone pratiche. Questo confronto rappresenta un valore importante: ad esempio, scoprire che portare la vaccinazione contro l’Hpv direttamente nelle scuole ha prodotto risultati positivi in alcuni Paesi è un elemento utile che può ispirare azioni simili in altri contesti.
Tra le criticità emerse una delle più rilevanti riguarda l'entità dei finanziamenti, spesso limitata rispetto all’impegno richiesto. Un altro aspetto da considerare è legato alla natura stessa delle JA, che coinvolgono istituzioni con profili ed expertise molto diversi, non sempre con un’impostazione prettamente scientifica o di ricerca. Questo porta inevitabilmente a modalità di lavoro eterogenee e può rendere più complessa la gestione di alcuni elementi metodologici, come ad esempio la definizione di indicatori, strumenti di monitoraggio o criteri di valutazione. Sono aspetti fondamentali per garantire la solidità del progetto, ma che richiedono una visione condivisa e una certa attenzione nella fase operativa.
In Italia il coinvolgimento delle scuole nel progetto Perch ha rappresentato una fase impegnativa, soprattutto per gli aspetti organizzativi e autorizzativi, così come per la delicatezza del tema trattato. Tuttavia, le scuole che hanno scelto di aderire lo hanno fatto con serietà e partecipazione, dimostrando un interesse reale per le tematiche legate alla prevenzione. Come spesso accade in questo tipo di iniziative, l’adesione da parte degli istituti scolastici è su base volontaria e richiede un impegno aggiuntivo rispetto alle attività ordinarie. Proprio per questo, quando le scuole decidono di portare avanti il percorso fino alla fine, si tratta di un segnale importante di coinvolgimento e condivisione degli obiettivi del progetto.
5. Cosa hanno mostrato i risultati finali del progetto in Italia e in Europa?
In Italia, nell’ambito del WP6 (Conoscenza e consapevolezza sulla prevenzione delle malattie correlate all’Hpv in gruppi specifici), abbiamo realizzato dei focus group molto partecipati con le scuole di quattro regioni rappresentative del Nord, Centro e Sud Italia (Piemonte, Basilicata, Calabria, Puglia), con l’obiettivo di conoscere i determinanti dell’azione vaccinale e aumentare la consapevolezza sull’importanza della vaccinazione anti-Hpv.
I focus group si sono svolti con ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado, affrontando i temi dell’infezione da Hpv, delle malattie correlate, della trasmissione sessuale e del ruolo della vaccinazione anti-Hpv nella prevenzione del cancro della cervice uterina e di altre forme tumorali.
A partire da questo percorso, le studentesse e gli studenti, insieme a insegnanti e professionisti, hanno collaborato in modo co-creativo alla realizzazione di un brano rap, che ha preso forma attraverso un processo partecipato e condiviso. I ragazzi sono stati accompagnati in tutte le fasi: dall’approfondimento dei contenuti alla scrittura dei testi fino alla registrazione finale. Il brano, sottotitolato anche in inglese, si è rivelato uno strumento di comunicazione originale e coinvolgente, collegato anche al WP2, dedicato alla disseminazione delle attività e dei risultati della JA. L’idea è nata direttamente dagli studenti, che si sono riconosciuti come futuri adulti e genitori, proponendo di creare qualcosa di utile per sé e per i propri coetanei. Nel testo viene raccontata l’esperienza toccante di uno studente la cui madre è guarita da un tumore della cervice uterina evidenziano in modo chiaro e deciso l’importanza della prevenzione primaria. Il videoclip “Proteggi il domani” è stato lanciato in occasione della Settimana dell’immunizzazione (27 aprile-3 maggio) ed è ora presente su molti canali social dell’Iss e della Commissione europea.
Nell’ambito del WP4 (Integrazione dei risultati nelle politiche nazionali e garanzia di sostenibilità) abbiamo invece avviato un’iniziativa pilota per valutare la fattibilità, le opportunità e le criticità di una campagna di vaccinazione anti-Hpv nelle scuole. L’azione è stata attivata in tre regioni italiane (Calabria, Campania e Puglia), dove i medici hanno effettuato direttamente la somministrazione del vaccino a ragazze e ragazzi all’interno degli istituti scolastici.Questa strategia è già operativa da tempo in alcuni comuni dell’Asl di Taranto, dove ha avuto un impatto positivo sulla copertura vaccinale. I risultati di questa esperienza saranno presentati in occasione del convegno del 12-13 giugno, che vedrà la partecipazione di tutti i Paesi e partner del progetto Perch.
Per quanto riguarda il WP7 (Formazione degli operatori sanitari) i risultati raggiunti sono stati molto positivi. Grazie alla piattaforma EDUISS dell’Istituto Superiore di Sanità, è stato possibile erogare un corso di formazione a distanza (Fad) che ha raggiunto oltre trentamila persone, contribuendo a rafforzare le competenze comunicative degli operatori sanitari sul tema della vaccinazione anti-Hpv.
6. Quali sono le prospettive future del progetto?
Le esperienze maturate durante la JA Perch saranno messe a disposizione di una nuova iniziativa europea chiamata Shield (Strategies for Health Intervention to Eliminate Infection-Related Cancer), che prenderà avvio entro l’anno. In questo progetto avrò il ruolo di coordinatrice e work package leader per il pacchetto dedicato alla vaccinazione contro l’Hpv e il virus dell’epatite B.
L’obiettivo è dare continuità al lavoro avviato con Perch, estendendo la possibilità di portare il vaccino anti-Hpv in un numero sempre maggiore di scuole italiane. Allo stesso tempo, sarà fondamentale favorire una collaborazione sempre più stretta tra il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, affinché possano lavorare insieme in modo sinergico e costruttivo sul tema della prevenzione legata all’HPV.
La scuola può diventare un punto di riferimento prezioso, un vero centro di eccellenza per la comunicazione, la promozione e la prevenzione sull’HPV, indipendentemente dal fatto che la somministrazione del vaccino avvenga o meno al suo interno. È importante che le ragazze e i ragazzi possano ricevere informazioni chiare e basate sull’evidenza e che abbiano gli strumenti per compiere scelte consapevoli.
In questa prospettiva sarà utile prevedere percorsi formativi dedicati anche al personale scolastico. Come fatto in Perch per gli operatori sanitari, in Shield organizzeremo un corso specifico per gli insegnanti, affinché possano affrontare questi temi con competenza e sicurezza.
Infine, la musica può rappresentare uno strumento comunicativo molto potente, capace di parlare ai giovani con un linguaggio vicino e autentico e di raggiungere anche chi è più distante dai circuiti formativi tradizionali, come alcune fasce vulnerabili della popolazione. Il brano rap realizzato durante Perch, della durata di tre minuti e mezzo, potrebbe essere adattato in un estratto breve di circa trenta secondi, da proporre come messaggio di comunicazione sociale in collaborazione con il ministero della Salute.
Risorse utili:
- visita il sito del progetto Perch
- sul sito dell’Iss consulta la pagina dedicata al progetto Perch e leggi il primo piano sul progetto nelle scuole italiane e quello sul brano rap
- guarda il video “Proteggi il domani” sul canale youtube dell’Iss
- leggi l’articolo Prevenire le infezioni da Papillomavirus Umano. La Joint Action Europea “PartnERship to Contrast HPV (PERCH)” e il percorso di formazione a distanza per il personale di salute sul Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità, Volume 37, n. 9, 2024.
5 maggio 2025