Gestione dei percorsi di diagnosi precoce per il tumore alla prostata

Questa sezione del sito ospita uno spazio in cui i professionisti e gli addetti alla programmazione regionale possono trovare informazioni utili riguardo gli studi e le evidenze scientifiche sulla diagnosi precoce del tumore alla prostata. Un argomento delicato al centro del dibattito sui rischi/benefici associati all’uso del test del Psa (Prostate-specific antigen) sia come pratica individuale sia come programma di sanità pubblica.

La complessità di questo tema impone un’informazione curata e ancora più attenta nel caso in cui siano le istituzioni a fornirla. Questa incertezza ha portato, nel 2009, un gruppo di professionisti degli screening coordinato dall’Ons a produrre un documento (pdf 193 kb) sottoscritto da numerose società scientifiche e associazioni. Il documento è stato aggiornato nel 2010.

Risorse e documenti utili

2014

  • I numeri del cancro in Italia 2014 (pdf 1,7 Mb). Il documento, aggiorna i dati sulla patologia oncologica nel nostro Paese. Le evidenze mostrano una riduzione della mortalità e un forte aumento delle diagnosi di tumore al polmone tra le donne (in quasi vent'anni si è registrato un aumento del 61%). 

2013

2012

Il commento di Marco Zappa

Gli studi qui presentati sono stati pubblicati nei primi mesi del 2012 e rappresentano il follow up dei due maggiori studi condotti nel mondo sull’efficacia della diagnosi precoce del carcinoma della prostata (Cp) mediante Psa, l’Erspc e il Plco. Questi due studi pubblicarono in contemporanea i loro risultati nel dicembre del 2009 sul Nejm con risulti contrastanti. Infatti in Erspc, dopo un follow-up medio di 9 anni, fu osservata una riduzione della mortalità statisticamente significativa pari al 20% negli invitati rispetto ai non invitati. Al contrario nel trial Plco, dopo un follow-up medio di 11 anni, non fu a osservata alcuna differenza per Cp. Plco, però, ha dimostrato di avere un disegno inadatto al contesto in cui si è svolto, per vari motivi, il principale dei quali è che paragonava due gruppi poco diversi fra loro: ad esempio il 40-50% del gruppo di controllo aveva già eseguito lo screening del Psa e, contemporaneamente, un’alta percentuale dei soggetti positivi al Psa non eseguivano gli esami di approfondimento appropriati.

In questo aggiornamento si confermano le differenza fra i due studi. La riduzione di mortalità passa al 21% in Erspc (29% se si considera l’analisi per protocol) mentre continua a non evidenziarsi alcun effetto in Plco.

L’interpretazione complessiva però pare più chiara: gli stessi autori americani nelle loro conclusioni non affermano l’inefficacia della diagnosi precoce mediante Psa ma piuttosto l’inefficacia nei confronti della pratica spontanea molto diffusa negli Usa. Infatti, affermano che «After 13 years of follow-up, there was no evidence of a mortality benefit for organized annual screening in the Plco trial compared with opportunistic screening, which forms part of usual care». Il fatto che complessivamente si confermi che la diagnosi precoce mediante Psa possa determinare una riduzione di mortalità per Cp non significa che tale procedura sia proponibile come programma di screening. Infatti il carico di sovra diagnosi e sovra trattamento rimane molto alto (ogni vita salvata determina 33 persone diagnosticate e trattate in eccesso). Un’analisi sugli anni di vita guadagnati aggiustati per qualità di vita (QALYs) è di prossima pubblicazione sul Nejm e torneremo sulla questione appena sarà disponibile.

2010

  • Aggiornamento del documento di consenso sullo screening del cancro della prostata (pdf 193 kb), 2010: documento prodotto dal Gruppo di lavoro dell’Ons sullo screening per il carcinoma prostatico e firmato da 15 società e associazioni scientifiche, con il fine di aggiornare le indicazioni emerse dalla prima conferenza di consenso del 2003. Il documento conclude che la recente pubblicazione di studi che dimostrano che lo screening con Psa riduce la mortalità non è sufficiente per raccomandarne l’uso come pratica individuale o come programma di sanità pubblica. Ma se anche prima esisteva uno spazio per scelte individuali adeguatamente informate, ora questo spazio si rafforza ulteriormente. Dunque, la questione dell’informazione diventa ancora più sostanziale.

2009

  • Carcinoma della prostata: linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte (pdf 1,3 Mb), 2009: autori vari – assessorato Tutela della salute e sanità della Regione Piemonte, Commissione oncologica regionale (Cor) e Centro di riferimento per l’epidemiologia e la prevenzione oncologica in Piemonte (Cpo). Linee guida per la diagnosi e la terapia del tumore alla prostata mirate al miglioramento del sistema assistenziale regionale. Da segnalare l’elenco delle raccomandazioni con livelli di evidenza, grading e confronto con le principali linee guida.
  • Prostate cancer risk management programme: sezione del sito del National health service del Regno Unito dedicato agli screening, che illustra sia i benefici sia i limiti del test del Psa nella prevenzione del tumore della prostata. Spiega anche perché il Servizio sanitario inglese abbia deciso di non promuovere lo screening organizzato per il tumore della prostata.