Screening oncologici: il position paper dell'Oms

A cura di Eugenio Paci 

28 novembre 2014 - È stato pubblicato il Who position paper on mammography screening che rappresenta una importante presa di posizione di questa organizzazione internazionale sul dibattito e le evidenze scientifiche in merito allo screening mammografico. Il gruppo di lavoro istituito da questa organizzazione internazionale ha ritenuto di dover rispondere a una domanda di chiarificazione e di indirizzo che le viene da molti paesi membri che si sono trovati nell’incertezza di fronte alla nota controversia in merito all’evidenza scientifica di questo approccio di prevenzione secondaria. In questo periodo, dopo la pubblicazione del rapporto dell’UK Independent Panel nel 2012, rapporti e raccomandazioni sono stati prodotti da diversi paesi e tranne che nel caso di quello svizzero, che ha avuto ampio risalto perché pubblicizzato sul New England Medical Journal, hanno raccomandato di continuare l’offerta di screening di popolazione. Queste prese di posizione riflettono la evidente preoccupazione per la situazione di incertezza che si era venuta a creare a seguito della pubblicazione nel 2001 della Revisione Cochrane sullo screening mammografico e le innumerevoli e mediaticamente assai vivaci discussioni che ne sono seguite.

In questo Position paper l’Oms si avvale di suoi esperti per effettuare una revisione sistematica sia degli studi randomizzati che di quelli osservazionali. In particolare valuta tra questi ultimi il contributo della revisione che, nel 2012, è stata pubblicata dal gruppo Euroscreen, un lavoro di valutazione degli studi di valutazione dell’impatto degli screening in Europa e che era stato realizzato grazie al supporto dell’Osservatorio nazionale screening italiano.

Le raccomandazioni confermano l’efficacia dello screening mammografico nel ridurre la mortalità e riprendono i temi, noti ai lettori del sito Ons sul rapporto benefici e danni, in particolare sulla sovradiagnosi. Ciò che però caratterizza questo rapporto è la specificazione dei caratteri che sono propri dei programmi di screening, di ritenere che i programmi di popolazione siano elemento centrale che caratterizza l’offerta (vedi tabella specifica del Position Paper) e che essi debbano avere alcune specifiche caratteristiche. In specifico le raccomandazioni sono modulate tenendo conto del livello di risorse proprio dei Paesi che aderiscono all’Oms. Questo aspetto è particolarmente importante perché ancora oggi troviamo, in Paesi con risorse limitate, un uso dispersivo (in termini di fasce di età coinvolte e di protocolli e test utilizzati). Inoltre è importante che comunque anche in Paesi con scarsità di risorse l’attenzione, spesso crescente, per questo tumore, avvenga con la massima consapevolezza di ciò che è più opportuno programmare e fare per venire incontro ai bisogni della popolazione.

Quindi un contributo importante non solo per la sua autorevolezza e diffusione , ma anche perché supporta l’azione nei Paesi ricchi, ma è anche uno stimolo per quei Paesi con risorse limitate che oggi si trovano ad affrontare una patologia spesso in crescita.