Dalla ricerca alla pratica: come la Cost Action Medi-CaSE vuole trasformare la prevenzione oncologica nel Mediterraneo
Gianluigi Ferrante, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino – CPO Piemonte
La città di Torino, a settembre 2025, ha ospitato la prima riunione annuale del progetto Medi‑CaSE (Mediterranean Cancer Screening and Early Diagnosis Network), una COST Action che coinvolge i Paesi del bacino Mediterraneo con l’obiettivo di rafforzare i sistemi sanitari nell'implementazione di politiche efficaci e sostenibili di prevenzione oncologica secondaria.
Durante l’evento si sono alternate sessioni plenarie e discussioni mirate, con contributi provenienti da diverse aree: epidemiologia, organizzazione dei servizi, valutazione delle tecnologie, comunicazione e partecipazione.
La COST Action è una rete europea interdisciplinare che per quattro anni crea una connessione tra ricercatori e innovatori di università, istituzioni sanitarie, amministrazioni pubbliche e associazioni. Non finanzia singoli progetti, ma promuove collaborazione, formazione e mobilità tra istituzioni e scambio di metodi e dati, con l’obiettivo di accelerare il trasferimento delle evidenze e la definizione di standard condivisi.
Della durata di quattro anni (ottobre 2024-ottobre 2028), Medi‑CaSE è la COST Action dedicata a diagnosi precoce e screening oncologico con un focus specifico sul bacino del Mediterraneo. L’Action intende costruire una piattaforma di ricerca condivisa sulla prevenzione dei tumori di mammella, cervice e colon‑retto, coordinare conoscenze e pratiche tra Paesi valorizzando il comune contesto socio‑culturale, identificare e diffondere buone pratiche per l’implementazione, il monitoraggio e la partecipazione, analizzare barriere e facilitatori con attenzione a vulnerabilità, sostenibilità e costo‑efficacia, e integrare risultati e raccomandazioni basate su evidenze nelle politiche locali.
L’Action coinvolge i Paesi del bacino Mediterraneo, includendo realtà ad alto e medio‑basso reddito. Questa eterogeneità dei sistemi consente scambi utili e l’adattamento di soluzioni comuni a contesti diversi.
In Medi-CaSE il lavoro è organizzato in 6 Working Group (WG):
- WG1, si occupa di implementazione e monitoraggio: definisce le priorità, raccoglie buone pratiche, analizza i sistemi informativi e costruisce un set essenziale di indicatori comparabili. In questo ambito rientrano anche la formazione su raccolta e uso dei dati, le valutazioni di sostenibilità e costo‑efficacia e le strategie di scaling‑up.
- WG2, costruisce la piattaforma di ricerca: mappa i temi prioritari, sviluppa protocolli comuni e approfondisce la personalizzazione dello screening basata sul rischio valutandone l’impatto nei diversi contesti, inclusi quelli a risorse limitate; si occupa inoltre di gestione della predisposizione genetica e valuta le innovazioni, come intelligenza artificiale e auto‑prelievo, preparando studi multicentrici.
- WG3, è dedicato alla formazione di professionisti e decisori: parte da un’analisi dei fabbisogni e programma corsi, workshop e missioni brevi, prevedendo aggiornamenti periodici online e la valutazione dell’efficacia formativa.
- WG4, concentra il lavoro sulle popolazioni vulnerabili. Raccoglie evidenze su strategie di invito e coinvolgimento, analizza canali e tecnologie utilizzate, costruisce una mappa delle vulnerabilità e delle campagne efficaci e valuta la fattibilità di progetti multicountry per testare approcci innovativi.
- WG5, lavora sull’integrazione della prevenzione secondaria nei servizi esistenti: ricostruisce le esperienze già in corso nei diversi Paesi, conduce analisi di contesto e traduce i risultati in raccomandazioni operative e linee guida per decisori e stakeholder.
- WG6, coordina disseminazione e comunicazione: cura il piano di comunicazione, i materiali e il sito web, mappa e coinvolge gli stakeholder, gestisce le relazioni con i media e pianifica pubblicazioni e momenti di condivisione dei risultati.
Inoltre, l’Action intende valorizzare inclusione e partecipazione In modo trasversale, Medi‑CaSE promuove equilibrio di genere, coinvolgimento di giovani ricercatori e una forte partecipazione dei Paesi Inclusiveness Target, anche nei ruoli di leadership.
Una delle sessioni dell’evento è stata dedicata alle possibili collaborazioni tra Medi-CaSE e altre iniziative europee complementari, con l’intento di mettere in evidenza sinergie strategiche e aree di lavoro comune. In particolare:
- CCI4EU (Cancer Care Infrastructures for Europe) è un'infrastruttura digitale che mira a connettere registri tumori, biobanche e centri clinici per facilitare la ricerca e migliorare l'assistenza oncologica. Nel confronto con Medi-CaSE si è discusso dell'allineamento tra piattaforme dati, servizi di supporto alle reti cliniche e programmi di screening, con l'obiettivo di evitare duplicazioni, favorire l'interoperabilità e promuovere il riuso di strumenti esistenti. La collaborazione permetterebbe di integrare i dati di screening con quelli dei registri tumori e delle cure, migliorando la valutazione degli esiti lungo l'intero percorso assistenziale.
- EU-TOPIA (EUropean TOols for cancer Population Impact Assessment) sviluppa metodi e strumenti per valutare l'impatto dei programmi oncologici a livello di popolazione in modo comparabile tra Paesi. Il progetto fornisce modelli predittivi, dataset armonizzati e indicatori standardizzati a supporto delle decisioni di policy. Per Medi-CaSE questa collaborazione è particolarmente rilevante per costruire framework di valutazione condivisi che permettano confronti trasversali tra contesti mediterranei eterogenei, facilitando l'adozione di decisioni basate su evidenze solide e comparabili.
- EUCanScreen è un'azione congiunta europea dedicata al miglioramento della qualità dei programmi di screening oncologico attraverso la condivisione di buone pratiche, lo sviluppo di linee guida e l'implementazione di sistemi di audit. Con Medi-CaSE si sono condivise lezioni apprese su implementazione organizzativa, formazione degli operatori, monitoraggio della qualità e revisione dei percorsi. Questa collaborazione è particolarmente utile per i Paesi dell'area mediterranea che stanno avviando o riorganizzando i propri programmi, offrendo modelli validati e strumenti operativi già testati in altri contesti europei.
- Joint Action Prevent NCD è un'azione congiunta europea focalizzata sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili (malattie cardiovascolari, diabete, tumori, malattie respiratorie croniche). Il collegamento con Medi-CaSE ha collocato lo screening oncologico nel quadro più ampio delle politiche integrate di prevenzione, sottolineando l'importanza di approcci coordinati che considerino fattori di rischio comuni, determinanti sociali della salute e sinergie tra interventi di prevenzione primaria e secondaria. Questa prospettiva è essenziale per massimizzare l'impatto sulla salute delle popolazioni e ottimizzare l'uso delle risorse sanitarie.
Complessivamente, queste collaborazioni rafforzano la capacità di Medi-CaSE di produrre raccomandazioni basate su evidenze robuste, favorire il trasferimento di conoscenze tra contesti diversi e contribuire alla costruzione di un ecosistema europeo di prevenzione oncologica integrato, sostenibile ed equo.
La sessione sull’innovazione negli screening oncologici ha posto una domanda centrale: qual è il futuro per la prevenzione oncologica? Gli interventi di questa sessione hanno evidenziato come i progressi nell'intelligenza artificiale, la personalizzazione dello screening basata sul rischio e l'emergere di nuove metodologie di screening offrano prospettive promettenti per potenziare la prevenzione oncologica.
L'intelligenza artificiale può standardizzare l'analisi delle immagini e il reporting tra Paesi diversi, supportare la formazione dei professionisti attraverso sistemi di supporto decisionale, generare dati armonizzati di alta qualità per la ricerca comparativa ed esplorare approcci di screening fattibili anche in contesti a risorse limitate, aumentando così l'inclusività.
Gli approcci risk-based, integrando fattori come età, storia familiare, genetica, stile di vita e risultati di screening precedenti, consentono di concentrare le risorse sugli individui a rischio più elevato riducendo procedure non necessarie per chi è a basso rischio, migliorando efficienza, costo-efficacia ed esiti clinici.
L'introduzione di nuovi screening, come quelli per prostata e polmone, amplia il portafoglio delle attività preventive nella regione, pur richiedendo attenzione alla variabilità delle risorse disponibili e al coinvolgimento degli stakeholder.
Tuttavia, queste innovazioni pongono sfide significative: l'eterogeneità dei sistemi sanitari mediterranei richiede un adattamento accurato ai contesti locali; garantire equità e accesso per tutte le popolazioni è fondamentale per evitare l'ampliamento delle disparità; l'accettazione da parte di clinici, decisori e cittadini richiede evidenze chiare, educazione e costruzione di fiducia; la sostenibilità economica e l'impegno politico a lungo termine sono essenziali; infine, l'integrazione di AI e screening personalizzati solleva questioni etiche e regolatorie relative alla trasparenza degli algoritmi, al consenso informato e all'applicazione equa tra popolazioni diverse.
In questo scenario, Medi-CaSE si posiziona come facilitatore strategico capace di tradurre l'innovazione scientifica in programmi pratici, inclusivi e sostenibili, connettendo ricerca, pratica clinica e politiche sanitarie per accelerare l'adozione di strategie innovative garantendo al contempo equità e impatto.
La sessione dedicata al coinvolgimento degli stakeholder ha evidenziato l’utilità di una inclusione precoce e strutturata: co‑progettazione di messaggi su benefici e limiti dello screening, supporto ai professionisti con formazione e strumenti pratici, collaborazione con associazioni e comunità per ridurre barriere all’accesso, dialogo con decisori e media basato su dati chiari e contestualizzati. Questo approccio contribuisce alla qualità e all’equità, favorendo un’adesione informata e un uso più appropriato delle risorse.
La riunione annuale di Torino ha permesso di consolidare una roadmap operativa concreta per le attività future dell’Azione. Nei prossimi mesi, il lavoro proseguirà su tre fronti trasversali. Primo: definire regole chiare per introdurre le nuove tecnologie in modo sicuro, verificando che funzionino davvero nella pratica e che portino risultati concreti. Secondo: creare strumenti comuni per misurare la qualità dei programmi, raccogliere dati in modo uniforme e valutare i risultati, così da poter confrontare le esperienze di Paesi diversi. Terzo: sviluppare strategie di comunicazione che coinvolgano le persone e le comunità locali, rispettando le differenze di ogni territorio ma mantenendo un approccio coerente.
Per approfondire:
- consulta la pagina dedicata sul sito COST
- leggi la pagina dedicata sul suto CPO Piemonte.
21 ottobre 2025