Overdiagnosis of invasive breast cancer due to mammography screening: results from the Norwegian screening program

Reference: 

Ann Intern Med. 2012 Apr 3;156(7):491-9

Autori: 
Kalager M, Adami HO, Bretthauer M, Tamimi RM.
Articolo: 

Gli autori del presente studio confrontando l’incidenza di tumore della mammella nelle varie contee norvegesi, dove lo screening mammografico è stato implementato in periodi diversi dal 1996 al 2005, e stimano la sovradiagnosi attribuibile al programma di screening.

La stima della sovradiagnosi è una questione metodologicamente complessa poiché si deve tener contemporaneamente conto di due diversi bias: da un lato è necessario individuare un valido gruppo di confronto (cioè un gruppo di donne con lo stesso rischio di base di tumore mammario) e dall’altro tener conto dell’effetto del lead time (cioè dell’effetto dell’anticipazione diagnostica sull’incidenza).

Gli autori di questo studio utilizzano vari approcci per tenere conto di questi due bias e concludono che la stima di sovradiagnosi, espressa come percentuale di tumori mammari che non sarebbero emersi clinicamente nella vita di una donna in assenza di screening, varia tra il 15% ed il 25%. Come loro stessi rilevano in discussione, queste stime sono sensibilmente più basse delle stime precedentemente pubblicate per la Norvegia, dove la sovradiagnosi per tumore mammario era stata stimata uguale al 37% nel 2009 (Jorgensen e Gotzsche) e al 54% nel 2004 (Zahl et al).

L’ampio range di stime riportato fino ad ora, sia internamente ad uno stesso studio (15%-25%) che in differenti pubblicazioni relative allo stesso Paese (15%-54%), dimostra come la stima di sovradiagnosi sia fortemente dipendente dalla metodologia utilizzata per controllare i potenziali bias.