Dati di attività dal 2019 al 2023
I dati di attività del 2023 confermano il trend di ripresa osservato nel 2022, dopo la sospensione delle prestazioni nei mesi di marzo e aprile 2020 in seguito all'epidemia di Covid-19. Si osserva infatti un ulteriore incremento del numero di donne invitate, aderenti all’invito e che hanno eseguito un esame di screening con Pap-test o test Hpv nella fascia d’età 25-64 anni (Tabella 1).
Il numero delle donne invitate ed esaminate ritorna a livelli di poco superiori a quelli pre-pandemia del 2019.
Anche l’adesione torna sovrapponibile ai livelli pre pandemici del 2019. Considerando l’adesione per classi di età nel 2023 rispetto al 2019, si osserva un aumento nella fascia 45-64 anni ed una riduzione nella fascia più giovane (25-34 anni), (Tabella 2).
Tabella 1. Donne che hanno fatto effettuato un Pap test o test Hpv di screening e adesione corretta all’invito. Periodo 2019-2023.
Tabella 2. Adesione all’invito allo screening cervicale per fasce di età*. Periodo 2019-2023.
*Sono incluse solo le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni per cui è disponibile l’informazione sulle classi di età.
Screening con Hpv come test primario nelle donne di 30-64 anni di età
Nel 2023 si osserva, come nel 2022, un incremento progressivo del numero di programmi di screening che utilizzano la ricerca del Dna di tipi “ad alto rischio” di Papilloma virus umano (Hpv) come test primario di screening (85 programmi attivi rispetto agli 84 del 2022 e ai 79 del 2021). Nel 2023 il test Hpv è stato utilizzato in tutte le regioni italiane ad esclusione della Sardegna e la conversione da Pap test a test Hpv, raccomandata dal ministero della Salute nel 2013, è ormai prossima al completamento: nel 2023, infatti, il 71,3% delle donne è stato invitato allo screening con test Hpv su scala nazionale, in aumento rispetto al 60,4% del 2022 e al 57,5% del 2021 (Tabella 3).
Si mantengono importanti differenze tra le aree geografiche. Nel Nord, la conversione è ormai consolidata: nel 2023, il 79,5% delle donne è stato invitato a screening con test Hpv, rispetto al 72,7% del 2022. Anche il Centro raggiunge l’80,3% nel 2023 rispetto al 71,3% del 2022. Il Sud e le Isole, registrano un forte incremento ma si mantengono ancora a un livello inferiore rispetto alle altre aree, con il 56,4% delle donne invitate a screening con Hpv nel 2023 (vs 39,1% nel 2022 e 32,4% nel 2021).
Nel 2023 in Italia 85 programmi hanno invitato complessivamente 2.838.955 donne (22,9% in più rispetto al 2021, 6,8% in più rispetto al 2022); il 42,3% ha aderito all’invito; la positività del test Hpv si mantiene stabile, con un valore medio del 7,6% a livello nazionale (Tabella 3, Figura 1).
Tabella 3. Introduzione del test per la ricerca del Dna del Papilloma virus umano (Hpv) come test di screening.
§Tra tutte le invitate a screening cervicale.
Figura 1. Percentuale di donne invitate a screening con ricerca Hpv come test primario.
Relativamente alla raccolta dati per coorti di invito si osserva un progressivo aumento del numero di programmi che vi contribuiscono, un incremento delle donne invitate e di quelle che effettuano un test Hpv come test di screening primario (Tabella 4).
Nel 2022 in Italia, sono state invitate complessivamente 2.313.290 donne, e 955.383 hanno effettuato l’esame; il 41,3% ha aderito all’invito, in aumento rispetto all’anno precedente (quasi 2 punti percentuali). La positività del test Hpv è del 7.7%, in diminuzione rispetto al precedente triennio. Il numero delle donne con test Hpv positivo ma con citologia negativa, invitate a ripetere il test dopo un anno si conferma in aumento come già per le donne invitate nel 2021; l’adesione all’invito alla ripetizione si mantiene elevata, con un valore stabile intorno al 80%. Il tasso di invio in colposcopia (invio immediato + invio dopo ripetizione) si attesta al 4,8%, in linea con gli anni precedenti; l’adesione alla colposcopia si mantiene al 90%.
Il numero di lesioni con istologia CIN2+ individuate ogni 1000 donne che hanno effettuato lo screening è del 7,6‰, in crescita.
Il numero totale di lesioni CIN2+ individuate (5.087) è in aumento, confermando il trend di recupero della capacità diagnostica post-pandemia.
Tabella 4. Programmi attivi con Hpv test primario di screening: dati per coorti di invito. Periodo 2013-2022.
*Il denominatore della DR è inferiore rispetto al numero di test effettuati presenti in questa tabella perché hanno fornito i dati per questo indicatore un numero inferiore di programmi rispetto a quello dei test effettuati.
La distribuzione per età delle donne che hanno effettuato un test (Tabella 5) mostra variazioni nella proporzione di donne screenate nei diversi anni, e riflette l’aumento nel 2021 e 2022 del numero dei programmi che hanno invitato a test Hpv, dando priorità di invito ed esame alle donne prossime all’ultimo invito nello screening.
Tabella 5. Donne screenate con test Hpv per fasce di età*. Periodo 2017-2023.
*I dati suddivisi per fasce d'età non sono stati forniti da tutti i programmi.
Screening con Pap test come test primario nelle donne di 25-34 anni di età
Come precedentemente descritto, la conversione da Pap test a test Hpv, raccomandata dal ministero della Salute nel 2013, è ormai prossima al completamento dal 2022 e nel 2023 il test Hpv è stato utilizzato in tutte le regioni italiane ad esclusione della Sardegna. Bisogna anche considerare l’indicazione dell’Osservatorio nazionale screening di posticipare direttamente a 30 anni l’invito allo screening per le donne vaccinate contro Hpv con due dosi di vaccino somministrate entro i 15 anni. Solo una piccola quota dei programmi ha attivato ad oggi il posticipo ed un’analisi specifica sul confronto tra donne vaccinate e non vaccinate invitate allo screening con Pap test verrà presentata in una sezione specifica.
Per questi motivi, a differenza degli anni precedenti, per l’analisi degli indicatori dello screening cervicale con Pap-test, in questa sezione verranno riportati esclusivamente i dati dei programmi che avendo completato il passaggio a test Hpv per le donne 30-64 anni, hanno invitato a Pap-test primario solo le fasce di età 25-34 anni negli anni di attività 2022 e 2023, indipendentemente dallo stato vaccinale.
In questa analisi abbiamo incluso 132.306 e 157.027 donne di 25-34 anni, che hanno effettuato un Pap test di screening, rispettivamente in 70 programmi nel 2022 e 79 programmi nel 2023. L’aumento del numero dei programmi inclusi in questa rilevazione è conseguenza dell’incremento del numero di programmi che nel 2023 hanno completato la transizione da Pap test ad Hpv test ed in cui più del 90% delle donne invitate ad effettuare un Pap test erano in fascia di età 25-34 anni.
Nelle donne 25-34 anni si osservano (Tabella 6) un’adesione all’invito del 31% nel 2023 in riduzione rispetto al 2022 (36%), una proporzione di test inadeguati nel 2023 del 1,5%, simile a quella riportata per il 2022 (entro il livello desiderabile <5% degli standard Gisci), una proporzione di donne inviate in colposcopia del 6,2% nel 2023 e del 6,0% nel 2022, e una adesione tra le donne inviate in colposcopia per qualunque alterazione citologica (colposcopia per ASCUS+) del 90% in entrambi gli anni. Se si considerano le donne inviate in colposcopia che presentavano alterazioni citologiche più gravi (invio in colposcopia per HSIL+) l’adesione all’esame di approfondimento sale al 93% circa. Il numero delle lesioni CIN2+ individuate ogni 1000 donne si riduce da 7,2 nel 2022 a 6,4. La probabilità per una donna inviata in colposcopia di avere effettivamente una lesione che richiede un trattamento (lesioni con istologia CIN2+) (VPP) è del 13,4% nel 2022 e del 11,3% nel 2023. Si osserva una lieve riduzione del numero di colposcopie necessarie per diagnosticare una lesione CIN2+.
Tabella 6. Principali indicatori dello screening con Pap test e adesione agli standard di qualità nelle donne di 25-34 anni di età.
*Il denominatore del tasso di identificazione (DR per 1000) è inferiore rispetto al numero di screenate presenti in questa tabella perché hanno fornito i dati per questo indicatore un numero inferiore di programmi rispetto a quello delle screenate.
Quando consideriamo la suddivisione per area geografica (Tabella 7), si osserva una proporzione maggiore di esami inadeguati nel Sud e Isole in entrambi gli anni (circa il 2%, comunque entro il livello desiderabile <5% degli standard Gisci), una proporzione di donne inviate in colposcopia maggiore al Nord in entrambi gli anni, con anche un’adesione alla colposcopia più elevata sia per citologia ASCUS+ che per citologia HSIL+. L’adesione alla colposcopia al Sud e Isole rimane al di sotto del livello accettabile GISCi per invii in colposcopia per citologia HSIL+. Il numero di lesioni CIN2+ individuati ogni 1.000 donne è superiore al Nord. La minore performance diagnostica nelle regioni del Centro e del Sud e Isole potrebbe essere anche legata alla ridotta adesione agli approfondimenti diagnostici. Non c’è dubbio che in queste regioni vada posta maggiore attenzione su questa criticità promuovendo azioni volte a facilitare la partecipazione dal punto di vista organizzativo e comunicativo.
Tabella 7. Screening con Pap test. Principali indicatori per area geografica.
L’andamento nella popolazione migrante
Ben 19 Regioni/Province Autonome (Abruzzo, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento e Bolzano, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Umbria, Sardegna, Friuli, Puglia, Molise, Sicilia, Campania, Sardegna, Marche, Aosta) hanno fornito i dati relativi al 2023 per le donne provenienti da Paesi a forte pressione migratoria (Pfpm).
Complessivamente il 93% dei programmi (102/110) ha fornito dati utili per l’analisi, per un totale di 473.255 donne provenienti da Pfpm invitate allo screening nel 2023: 45 programmi al Nord (271.327 donne), 28 al Centro (123.813 donne), 25 al Sud e Isole (78.115 donne). Si osserva quindi un aumento dei dati forniti dai programmi rispetto ai dati di attività del 2022, disponibili complessivamente per circa 314.000 donne, invitate nel 67% dei programmi attivi in 17 regioni italiane.
Considerando i programmi che hanno riportato la popolazione bersaglio annua per le donne Pfpm, l’estensione degli inviti risulta del 99,5%, in aumento rispetto al 2022 (97.5%). L’estensione, come già nel 2022, si mantiene inferiore al Sud e Isole (87,2%). L’elevata estensione indica che le donne presenti nelle liste anagrafiche vengono correntemente invitate. L’adesione aggiustata (Figura 2) per le donne Pfpm media italiana è del 36,5%, più elevata al Nord (43,1%) rispetto al Sud e Isole (27,8%) e al Centro (26,6%). Dal confronto con i dati sulle donne provenienti da Paesi a sviluppo avanzato (Psa) riportato dagli stessi programmi, l’adesione è mediamente inferiore di circa 6 punti percentuali, in aumento rispetto ai 4 punti percentuali dell’anno precedente. La differenza di adesione è maggiore al Centro (13 punti percentuali), e al Nord (11 punti percentuali). Considerando le diverse classi di età, la differenza di adesione è maggiore tra le donne con più di 55 anni (Tabella 9), così come nel 2022.
Figura 2. Adesione allo screening cervicale nelle donne provenienti da Pfpm e Psa complessive e per macroarea geografica. Anno 2023.
Tabella 8. Adesione (%) allo screening cervicale nelle donne provenienti da Pfpm e Psa per fasce di età.