Lo screening colorettale

Dati di attività dal 2019 al 2023

Nel 2023 l’attività dei programmi di screening colorettale ha mostrato, per il terzo anno consecutivo, un progressivo incremento dei volumi di inviti alla popolazione, e si può considerare rientrato il ritardo legato alla pandemia da Covid-19. Il numero di persone invitate dai programmi nel 2023 raggiunge quasi gli 8 milioni, un valore superiore sia a quello registrato nel 2022 sia ai valori pre-pandemici. L’adesione all’invito, pari al 34,9%, risulta ancora inferiore rispetto ai valori registrati nel 2019 e in generale prima della pandemia (Tabella 1). Il dato nazionale si compone in realtà di valori estremamente eterogenei che caratterizzano le macroaree geografiche. Come riporta la Tabella 2, infatti, l’adesione all’invito è risultata maggiore al Nord (46,1%), intermedia al Centro (30,4%) e più bassa al Sud e nelle Isole (19,7%).Come illustra la Tabella 1, nel 2023 sono state esaminate oltre 2.680.000 persone, in lieve aumento rispetto al numero di esaminati nell’anno precedente e nel periodo pre-pandemico.
La percentuale di aderenti alla colonscopia tra le persone positive al test per la ricerca del sangue occulto fecale nel 2023, risulta lievemente superiore rispetto a quella riscontrata negli anni precedenti. Poiché con un test positivo il rischio di carcinoma o adenoma avanzato (che possiede una più elevata probabilità di evoluzione verso la malignità) è molto alto (dal 25 al 30%) è essenziale sviluppare strategie efficaci di comunicazione del rischio, per garantire livelli elevati di adesione all’approfondimento.
La resezione endoscopica è stata risolutiva in circa il 14% delle persone con carcinoma, con un evidente impatto sulla qualità di vita.

Tabella 1. Programmi con ricerca del sangue occulto fecale. Risultati principali 2019-2023.

La Figura 1 mostra come l’adesione all’invito cresca con l’aumentare dell’età, e come essa sia risultata superiore nelle donne rispetto agli uomini in tutte le fasce d’età.

Figura 1. Programmi con ricerca del sangue occulto fecale. Adesione per età e sesso nel 2023.

La Tabella 2 riporta i principali indicatori di performance nelle tre macro-aree geografiche del Nord, Centro e Sud-Isole dal 2019 al 2023. In tutte le macro-aree l’adesione all’invito mostra dei segnali di ripresa dopo la flessione nel 2020, senza però riuscire a raggiungere i valori pre-pandemici. Per quanto riguarda la diffusione dei programmi e l’adesione da parte della popolazione nel Sud-Isole,va notato che il numero di persone esaminate nel 2023 ha superato di gran lunga i valori registrati nel 2019, indicando un importante miglioramento della copertura dopo la marcata riduzione che si era verificata durante gli anni della pandemia.

I tassi di identificazione dei carcinomi e degli adenomi avanzati nelle diverse macro-aree non mostrano un preciso andamento nel tempo. Va ricordato che diversi fattori influiscono sui risultati degli ultimi anni: accanto al fatto che è crescente la proporzione degli esaminati che in passato avevano già aderito allo screening (una popolazione con una prevalenza di lesioni inferiore rispetto ai soggetti al primo episodio di screening), la pandemia ha influito negativamente anche sull’adesione alla colonscopia di approfondimento, particolarmente nelle regioni del Centro e Sud, con un riflesso negativo sul tasso di lesioni identificate negli anni della pandemia. D’altro canto, in situazioni di bassa adesione non si possono escludere fenomeni di auto selezione di aderenti a maggior rischio di malattia. Infine, è da considerare anche la difficoltà di recupero delle informazioni relative alla casistica.

Tabella 2. Risultati dei programmi con ricerca del sangue occulto fecale per macroarea. Età 50-69 anni. Periodo 2019-2023.

Nel 2023 è proseguito il trend di miglioramento della performance relativa al tempo di attesa per l’esecuzione della colonscopia (Tabella 3). Il dato medio nazionale, che si pone su un livello molto lontano dallo standard di riferimento del Giscor, sottende una situazione problematica in quasi tutte le regioni.

Tabella 3. Tempo di attesa per la colonscopia dei programmi con ricerca del sangue occulto fecale. Periodo 2019-2023.

Il tempo che intercorre tra un test positivo e l’approfondimento colonscopico deve essere il minore possibile, per ridurre il carico di ansia delle persone coinvolte. Tuttavia, una lunga attesa è un problema molto diffuso tra i programmi, e in alcune realtà questo tempo può essere addirittura superiore ai due mesi. Questo problema va gestito a livello di programmazione e soprattutto di assegnazione di risorse al programma. I carichi di lavoro indotti dallo screening possono essere stimati con precisione: il reperimento delle risorse previste rappresenta quindi una precisa azione di politica sanitaria interna alle aziende sanitarie locali.

 

La proposta di screening nei soggetti con più di 70 anni

Sia le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 2003 che quelle più recenti del 2022 e le Linee guida ministeriali indicano come target per i programmi di screening colorettale la fascia di età compresa tra i 50 e i 74 anni. L’estensione dello screening ai 70-74enni, viene indicata anche nel Piano nazionale prevenzione 2020-2025. Nella maggior parte delle regioni italiane, tuttavia, la fascia oggetto della proposta di screening si limita ai 50-69enni, anche se non mancano i programmi in cui la proposta si rivolge anche a soggetti di età superiore. È da tenere infine presente che le regioni in piano di rientro non possono estendere le attività oltre quelle consentite dal Lea di fatto venendo meno alle indicazioni del Piano nazionale di prevenzione 2020-2025 e del Piano oncologico nazionale 2023-2027.

Anche questa attività ha risentito degli effetti della pandemia da Covid-19. Infatti rispetto al 2019, quando erano stati invitati 430.748 soggetti, si è osservata nel 2020 una riduzione importante, seguita da una ripresa nel 2021 che è proseguita nel 2022 e nel 2023,con oltre 521.871 invitati (pari al 6,2% del volume complessivo degli inviti a livello nazionale). La maggior parte dell’attività sui soggetti con più di 70 anni è stata svolta in Lombardia (268.073 invitati, pari al 51,4% del totale nazionale di inviti tra gli ultrasettantenni),in Lazio (119.915, 23,0%) e in Campania (76.685, 14,7%). Altre regioni che hanno invitato soggetti in questa fascia d’età sono Umbria (21.942, 4,2%), Friuli Venezia Giulia (17.859, 3,4%) e Toscana (13.660, 2,6%).

Risulta interessante notare come la copertura in questa fascia d’età sia piuttosto alta, raggiungendo il 52,3% in Friuli Venezia Giulia, il 48,5% in Lombardia, il 47,4% in Umbria e il 41,7% in Valle d’Aosta. A fronte di un numero di inviti piuttosto importante con un’estensione superiore al 50%, la copertura purtroppo risulta più bassa in Lazio (19,7%) e in Campania (7,7%).

Complessivamente l’adesione corretta all’invito tra gli ultra70enni è stata del 39,2% (201.217 soggetti). Nei 21.083 soggetti al primo episodio di screening la positività al sangue occulto è stata del 11,0%, il tasso di identificazione di carcinoma del 6,3 per 1.000 e il tasso di adenomi avanzati del 12,7 per 1.000 screenati. Nei 180.134 soggetti ad un episodio di screening successivo al primo, la positività al sangue occulto è stata del 5,9%, mentre i tassi di identificazione di carcinoma e adenoma avanzato sono stati rispettivamente pari a 1,6 e 5,4 per 1.000 screenati. Complessivamente sono stati diagnosticati 424 carcinomi e 1.249 adenomi avanzati.

L’andamento nella popolazione migrante

Si riporta di seguito un approfondimento sui volumi di attività che hanno interessato la popolazione proveniente da paesi a forte pressione migratoria (Pfpm). I dati derivano da una survey ad hoc che per l’anno 2022 è stata facoltativa, per cui il dato a livello nazionale risulta parziale, seppure molte Regioni abbiano fornito dati in merito (66 programmi su 109).

Complessivamente gli inviti a persone provenienti da Pfpm sono stati 273.474, pari al 7,1% del totale degli inviti dei programmi che hanno fornito questi dati (Tabella 5). Nel Nord tale valore è più elevato (11,6%) rispetto alle Regioni del Centro (6,2%) e del Sud-Isole (3,5%).

L’adesione nella popolazione Pfpm ammonta al 23,5% (dato nazionale), con 58.196 rispondenti. L’adesione complessiva nei programmi che hanno risposto alla survey è stata del 28,1%, ma sale al 28,4% se si considerano solo i soggetti provenienti da paesi a sviluppo avanzato (PSA). Dall’analisi per macroarea, emerge come l’adesione tra persone Pfpm risulti sostanzialmente sovrapponibile al Nord e al Centro (26,2% e 25,7%, rispettivamente), mentre è molto più bassa nelle Regioni del Sud (8,7%). Tuttavia, è interessante notare come nelle Regioni del Centro, la differenza nel dato di adesione tra popolazione Psa e Pfpm sia molto sfumata, diversamente da quanto riscontrato al Nord e al Sud (Tabella 5 e Figura 2).

Tabella 4. Invitati e aderenti allo screening colorettale nella popolazione proveniente da Paesi a forte pressione migratoria (Pfpm) e da italiani e provenienti da paesi a sviluppo avanzato (Ita+Psa). Dati relativi ai soli programmi che hanno fornito informazioni sulla popolazione migrante. Anno 2023.

Nella popolazione appartenente a Pfpm, la partecipazione allo screening risulta stabilmente più alta nelle donne (25,9%) rispetto agli uomini (21,3%). I valori di adesione per sesso sono in linea con quelli osservati nel totale degli invitati, con un marcato gradiente Nord-Sud (Figura 3).

Figura 2. Adesione allo screening colorettale nella popolazione Pfpm e Psa per macroarea geografica. Anno 2023.

Figura 3 Adesione allo screening colorettale nella popolazione Pfpm e Psa stratificato per genere e macroarea. Anno 2023.